Fotografare per accelerare la rinascita

19 Novembre 2019

Elena Franco

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A Lucca, sino all’8 dicembre 2019 – quale evento collaterale del Photolux Festival – è in mostra Sulla soglia di mondi perduti: un progetto pensato nell’insieme di iniziative per valorizzare l’ex-Monastero di Sant’Agostino, presso Vicopelago, località fuori porta San Pietro. Chiuso dal 1999 e sorto nel XVI secolo come residenza di campagna, divenuto monastero di clausura ha ospitato anche la sorella di Giacomo Puccini, Sr Giulia Enrichetta, che fu per più mandati superiora della Comunità Agostiniana.

La villa rinascimentale che costituisce il nucleo principale del complesso, il suo rapporto con il giardino e con il paesaggio rappresentano il corpus principale dell’indagine che ho svolto nel luglio scorso. A questi elementi si uniscono la stratificazione degli usi, che hanno portato agli adeguamenti connessi alle funzioni monastiche. Come l’aggiunta di corpi di servizio lungo la strada, incluso l’asilo, testimonianze dei legami che anche un monastero di clausura intesseva con la comunità civile all’intorno accogliendo famiglie in difficoltà, incoraggiando i rapporti fra orfani e bambini delle famiglie della borgata, condividendo gli spazi per l’educazione.

Le immagini prodotte sono ora esposte in un percorso all’interno del complesso, percorso che inizia dall’asilo, luogo cerniera tra la comunità esterna e gli spazi claustrali, per poi proseguire nella chiesa e in alcuni degli spazi del piano terra: salone di ingresso, corridoi di passaggio, cucina.

L’intento è quello di rendere partecipe la società civile della riscoperta di un luogo a cui la Comunità Monastica Agostiniana, insieme a Luigi Bartolomei, consulente delle religiose per i beni culturali, vuole offrire una rinascita.

Ecco, allora, che, leggendo l’ultimo libro di Luca Panaro La fotografia oltre la ripetizione (Danilo Montanari 2019), mi ha colpito una frase scritta per descrivere il lavoro dell’artista Karen Brummund, che, con Before 1190 Huff Road (2010), si concentra sulla casa di famiglia della scrittrice Sara Huff, per ricordarla intervenendo sull’edificio che l’ha sostituita: «La fotografia funge in questo modo da detonatore di memoria, capace di riattivare  l’interesse dei contemporanei sul passato di quel luogo. Nel corso del tempo, anche questa fotografia andrà a deteriorarsi per lasciare il posto alla nuova identità che assumerà quell’edificio».

L’operazione in corso a Vicopelago, come già il lavoro fatto per gli spazi esterni dell’Ospedale di Notre Dame à la Rose a Lessines nel 2018 – che da progetto temporaneo si è trasformato in installazione permanente – forza questo tipo di approccio, sostituendo alla memoria proveniente da fotografie d’archivio, immagini da me costruite e installate in spazi individuati come tappe di un percorso all’interno del luogo, inserendo l’attenzione per il passato in un processo proattivo per la definizione dello scenario futuro. L’itinerario che costruisco diventa così un modo per accompagnare il pubblico alla rilettura di un luogo, per aiutarlo ad acquisire la consapevolezza del valore degli spazi e degli usi che vi si sono stratificati nel tempo. Quest’operazione, che sta, a mio avviso, alla base di qualsiasi percorso partecipato di rivitalizzazione urbana, può essere sicuramente ottenuto in diversi modi. L’arte, però, funge da acceleratore nell’avvio di processo, aprendo un canale di dialogo spontaneo e, spesso, molto più ricco di relazioni – ed emozioni – di un progetto architettonico di rifunzionalizzazione, seppur condiviso.

Per l’ex monastero agostiniano di Vicopelago, dunque, l’itinerario espositivo proposto, che pone l’accento su alcuni spazi chiave del complesso, vuol essere, dopo la Summer School svolta nel luglio 2019, un momento di avvio per la ricerca di nuove funzioni in sintonia con i bisogni attuali della comunità locale, alla quale è principalmente rivolto. La risposta di una rete di sostegno al progetto, che vede al momento quali promotori il Centro Studi Ghirardacci e la Comunità Monastica Agostiniana di Cento, in collaborazione con Fondazione Casa, Fondazione Puccini, CONVICTUS Studentato in Lucca e con il patrocinio del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, Fondazione Monasteri e Ordine degli Architetti di Lucca, è il primo segnale della bontà della strada intrapresa.

Post by Elena Franco

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